Furore John Steinbeck

Dall’Oklahoma alla California, attraverso l’Historic Route 66.
Raccontandoci le vicende di una famiglia di migranti, Steinbeck delinea un ritratto realistico e terribile dell’America degli anni Trenta (e, purtroppo, di dinamiche umano-sociali costanti in ogni epoca e luogo).

La natura è onnipresente, incessante, implacabile.
Nelle descrizioni poche semplici parole, incastrate nel modo giusto, sprigionano un potere immaginifico mozzafiato.

Indimenticabile il personaggio di Ma’.

[Di Furore ho parlato qui]

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Lessico famigliare Natalia Ginzburg

La storia della famiglia Levi e, al contempo, una piccola ma preziosa finestra sulla temperie storico-culturale del Novecento.

Il taglio del racconto, tutto fuorché patetico, è dato dalla scelta dell’autrice di tenersi emotivamente fuori dagli eventi. Ma il lettore, pur diventando “osservatore”, non manca mai di sentirsi accolto all’interno della famiglia, sorridendo per alcune dinamiche sempre attuali e riflettendo su quanto vicini sembrino in questa lettura gli intellettuali del tempo.

Le pagine su Pavese sono indimenticabili.

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Quando le montagne cantano Nguyễn Phan Quế Mai

Appassionante saga familiare ambientata in Vietnam nel corso del Novecento e narrata da due voci principali: quella di Dieu Lan, la nonna, e quella di Huong, sua nipote.

Una storia intensa, coinvolgente, fondata sull’importanza dei legami familiari e raccontata sempre con garbo e delicatezza, pur non smettendo mai di farci riflettere sulla brutalità della guerra.

Mi è piaciuto davvero tanto.

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Uomini e topi John Steinbeck

L’amicizia profondissima e tenerissima tra due uomini – due lavoratori stagionali – tanto diversi tra loro quanto legati da un sogno comune, quello di trovare un piccolo pezzo di terra da coltivare tutto per loro.

Sullo sfondo la California del primo Novecento e un’America soffocata dalla crisi – anche e soprattutto di valori.

Un capolavoro in 120 pagine.
Bellissimo.

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La ciociara Alberto Moravia

La lotta di una donna e di sua figlia per sopravvivere alla guerra e alla miseria nel Lazio del ‘43-‘44.

Realistico, duro e dannatamente sincero.
E bellissimo, e amaro.
È la guerra raccontata da chi l’ha vissuta in prima persona.

Quando leggo libri del genere rimango senza parole.

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