Dalla scrittura come disciplina alla scrittura come atto di libertà

I quaderni con cui sto riscoprendo la scrittura come atto di libertà. Quanto mi piacciono!
I quaderni con cui sto riscoprendo la scrittura come atto di libertà. Quanto mi piacciono!

Scrittura e disciplina, scrittura è disciplina. Ne parlavo il mese scorso, accennandovi a come nel 2022 io abbia iniziato a lavorare sul serio su questo fronte.
Oggi voglio raccontarvi la base del mio nuovo percorso, e comincio col dirvi che considero il 1° agosto la data spartiacque: dopo diverse riflessioni nelle settimane precedenti, quel giorno ho preso una decisione. Ero a casa mia in Sardegna, avevo con me un quaderno invitante e ancora intonso – è quello con le margherite in foto – e ho deciso che l’avrei iniziato allora, impegnandomi a scrivere qualcosa tutti i giorni, anche solo due righe, anche solo due cavolate senza capo né coda.
Ho cominciato così, nella penombra di una camera in un primo pomeriggio troppo caldo anche per andare al mare, e non ho più smesso. Con oggi sono sette mesi che scrivo ogni giorno – l’ho fatto anche in vacanza, anche nelle giornate più impegnative col lavoro – e sono ormai a metà del secondo quaderno. Ogni giorno so che, se anche non riuscirò a lavorare ai miei progetti di scrittura, comunque scriverò qualcosa lì sopra. Perché, sì, quel buon proposito – quell’impegno da rispettare – è diventato col tempo una necessità, un bisogno irrinunciabile.
E forse lo è anche per il modo in cui utilizzo questo quaderno.
Tra le sue pagine, infatti, io non scrivo storie, poesie o racconti. No. Una volta al giorno, in un momento qualsiasi, io lo apro, ci poggio la penna e scrivo la prima cosa che mi viene in mente. Spesso mi ritrovo a parlare di me, della mia giornata, di pensieri che rimugino, anche del tempo. A volte scrivo tre pagine, a volte solo mezza, ma è sempre incredibile ciò che viene fuori.
Ho cominciato con l’idea di acquisire la disciplina e la costanza e di fare più esercizio, e sì, ha funzionato, ma poi mi sono accorta di quanto mi sia utile anche per svuotare la mente e, soprattutto, per scrivere per il semplice gusto di farlo: senza pretese, senza stress, senza dover per forza produrre qualcosa di decente. Mi ha aiutato, insomma, a riscoprire la scrittura come atto di libertà, la scrittura come puro e semplice amore per la scrittura stessa, e a questo adesso non posso più rinunciare.

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