Il regno corrotto Leigh Bardugo

Dopo la bella prova della trilogia Grisha, Leigh Bardugo affina la penna e nella dilogia formata da Sei di corvi e da Il regno corrotto punta in alto a livello di intreccio e, soprattutto, nella costruzione dei personaggi: Kaz, Inej, Jesper, Wylan, Matthias e Nina sono raccontati a tutto tondo e i loro moti d’animo – così veri, così profondi – mi hanno tenuto inchiodata alle pagine come non mi accadeva da tempo. 
Il magnifico lavoro sull’ambientazione, gli ottimi dialoghi e l’innegabile capacità di gestire l’elemento sentimentale (peraltro mai banale, mai melenso) si uniscono a una scrittura precisa, matura, bellissima.
Non vedo l’ora di leggere altro di lei!

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Memorie di Adriano Marguerite Yourcenar

Un’impresa eccezionale, frutto di lavoro appassionato e travagliato, è quella concepita e realizzata da Marguerite Yourcenar, che riporta in vita il pensiero di un uomo, la complessità e l’iridescenza dei moti del suo spirito e, insieme, un’epoca che riusciamo a sentire attraverso uno sguardo di singolare spessore.

Cos’è, dunque, Memorie di Adriano? È capolavoro raffinato e delicato; è prosa in cui sconfina incessante la poesia; è, soprattutto, testimonianza e celebrazione delle altezze che l’uomo può raggiungere in quanto essere e pensiero, spirito e passione; è, semplicemente, documento prezioso e prova purissima del valore immenso dell’arte e della letteratura.

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Benedizione Kent Haruf

Il terzo libro della Trilogia della pianura, e il primo che leggo di Kent Haruf.

Ambientato a Holt, immaginaria piccola città del Colorado, Benedizione racconta la vita semplice e meravigliosa di persone comuni e i loro sentimenti – il bisogno d’amore, il rimpianto e la dignità sono i temi dominanti – con una scrittura pacata, toccante, e con un’umanità rarissima.

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Espiazione Ian McEwan

Inghilterra, 1935. Briony, la tredicenne protagonista, per pochi minuti si trova tra le mani il futuro di alcuni adulti e lo distrugge.

Una storia complessa, multistrutturata, che mette in campo personaggi veri e tormentati attraverso una scrittura bellissima, dettagliata nelle descrizioni e densa nello scavo del pensiero, e che comprendiamo a pieno solo sul finale, potente e spiazzante come il sentimento dolce-amaro che lascia addosso e che sembra scavare dentro.

Magnifico lo sviluppo dell’elemento cromatico nella prima parte, come le riflessioni che ruotano attorno al concetto di scrittura.

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Indomabili onde Paola Kovalsky

La Rivoluzione cubana e la Rivoluzione interiore di Claudia, giovane italiana protagonista del romanzo, si uniscono in pagine vertiginose e appassionate in cui si parla di moralità, giustizia, consumismo, coscienza politica, diritti e libertà e in cui si susseguono senza tregua emozioni travolgenti di amore e gioia, rabbia e dolore, nostalgia e rimpianto. 

Una grande capacità descrittiva per luoghi e personaggi – Che Guevara e Camilo Cienfuegos sembra davvero di averli davanti – si unisce a un uso sapiente del linguaggio nel creare immagini e atmosfere. Una scrittura piena di energia, che scorre e trascina come un fiume in piena.

[Di Indomabili onde ho parlato qui]

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Luce d'agosto William Faulkner

Storia di una potenza mozzafiato ambientata nel sud degli Stati Uniti e costruita su un fatto di sangue e sulle vite che si intrecciano attorno ad esso.

La caratterizzazione superlativa dei personaggi si unisce alla rappresentazione di un’America polverosa, opaca, sbiadita, intrisa di povertà e violenza e consumata dal razzismo e dal fanatismo religioso, spesso strettamente interconnessi.

Scrittura densa, corposa, che costruisce e restituisce immagini e atmosfere in modo superbo e che rende la lettura un’esperienza profonda, immersiva, spesso complessa e per questo in grado di dare grandi soddisfazioni.

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Guerra e pace Lev Tolstoj

“L’aria era gelida e limpida. Sopra le vie sporche e semibuie, sopra i tetti neri c’era l’oscuro cielo stellato. A Pierre bastava guardare il cielo per non sentire la bassezza oltraggiosa di ogni cosa terrena in confronto all’altezza a cui si trovava la sua anima. […] Pierre guardava gioioso, con gli occhi bagnati di lacrime, quella stella chiara che dopo aver trasvolato a indicibile velocità spazi immensi nella sua traiettoria parabolica, all’improvviso, come una freccia conficcatasi in terra, sembrava essersi attaccata a un punto che si era scelta nel cielo nero per fermarsi lì, levando energicamente la coda all’insù, brillando e palpitando con la sua luce bianca fra le altre innumerevoli stelle scintillanti. A Pierre sembrava che quella stella rispondesse perfettamente a ciò che avveniva nella sua anima raddolcita e rinfrancata, ora sbocciata a nuova vita.”

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La figlia di Mr Bennet Timothy Underwood

I personaggi di Orgoglio e pregiudizio rivivono in una variazione dai toni pacati che racconta il personaggio di Elisabeth a tutto tondo, rendendola vivida e amabile nelle sue ambiguità.

Tema portante del romanzo sono i legami familiari, quelli di sangue e non solo, e innumerevoli sono gli spunti sul pregiudizio sociale e personale e sulla condizione della donna all’epoca, con un occhio di riguardo al rapporto tra donna e studi.

Una vera chicca i molti riferimenti ai classici latini e greci.

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Una straordinaria solitudine Stefania Convalle

Le vite di tre personaggi – due donne e un uomo – compongono una trama che respira incessante tra presente e passato, tra i ricordi e un’assidua ricerca di felicità, mentre l’autrice esplora le strade attraverso cui il destino agisce tracciando fili invisibili tra le persone.

Le ambientazioni notturne, sia quelle nella costa italiana, sia quelle che evocano una grande metropoli americana, conferiscono al romanzo un tocco magico di malinconia, dandoci l’impressione di galleggiare in un limbo tra sogno e realtà.

La scrittura incisiva dell’autrice e una successione incalzante di colpi di scena rendono questo lavoro di Stefania Convalle una lettura coinvolgente dall’inizio alla fine.

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A sangue freddo Truman Capote

Il geniale capostipite dei non-fiction novel.
Capote unisce alla cronaca dettagliata di un omicidio l’indagine sulla vita di una comunità rurale americana e, soprattutto, una sottile analisi sull’origine e sulla natura del male negli uomini.

Profondissimo lo scavo psicologico sugli assassini, su Perry in particolare: da ogni pagina trasuda la curiosità, la rabbia, la pietà, il tormento che suscitò in Capote questo personaggio, che appare quanto mai vivido, disturbante e in un certo senso estremamente e terribilmente umano.  

La dose notevole di dettagli talvolta rende il libro davvero difficile da affrontare, ma voltata l’ultima pagina è l’immensa ammirazione per il lavoro titanico dell’autore il sentimento prevalente.  

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