Il mio primo Auster – le quattro vite di Archie Ferguson – mi ha trasmesso sensazioni contrastanti: ho trovato la scrittura brillante, vivace e pulita (ci sono i periodi più lunghi e più scorrevoli che abbia mai letto), ma il mio interesse per la storia, molto forte all’inizio, si è un po’ perso dopo la metà, forse perché il senso dell’eccesso cominciava a pesare, forse perché la trama mi è sembrata perdere vigore.
Le cose migliori: i pensieri di Archie durante l’infanzia e la prima adolescenza, i numerosi spunti artistici e letterari – ho stilato diverse liste – e le pagine bellissime, alcune commoventi, sull’incontro tra l’uomo e la letteratura.
De viris et mulieribus consecratis Ilium
Una riscrittura originale dell’Iliade e dell’Eneide che segue il filo conduttore dell’amore tra Enea e Creusa e al tempo stesso rimane fedele a episodi e storie che chi conosce i poemi ha piacere di ritrovare.
Un romanzo insieme nuovo e familiare, un lavoro che unisce intelligenza e passione, un racconto dallo stile fluido, con un linguaggio in cui l’epica risuona in continuazione e con un personaggio, quello di Creusa, a cui l’autrice dà vita e luce e alla quale è difficile smettere di pensare dopo aver letto le sue pagine.
[Di De viris et mulieribus consecratis Ilium ho parlato qui]
Crepitio di stelle
L’evocazione di una storia familiare nei frammenti del passato di diverse generazioni e la semplicità della vita quotidiana in un’Islanda ricca di suggestione.
Un racconto dove gli oggetti sembrano parlare, testimoni e simboli di vite normali e meravigliose, e dove l’uso del presente sembra contrarre e dilatare gli spazi, rendere la storia universale e perduta nel tempo.
Il signore delle mosche
Tertium non datur
Ucronia ambientata ai nostri tempi in cui l’autrice conferma quella capacità di scuotere, denunciare e turbare attraverso il linguaggio che aveva rivelato nel suo Indomabili onde.
Personaggi curatissimi, discorsi che mettono in discussione false certezze e una decisa denuncia all’ignoranza rassicurante funzionano bene come le atmosfere cupe e angoscianti: il risultato è un libro scomodo, disturbante e decisamente coraggioso sostenuto da una scrittura trascinante, sincera e intimista.
La signora di Wildfell Hall
“Basta guardare qualcuno negli occhi, a volte, per conoscere la sua anima e misurarne altezza, larghezza e profondità nel giro di un’ora. Allo stesso modo, se quella persona non volesse o se non avessi tu stesso la capacità di guardarla in quel modo, non ti basterebbe una vita per capire davvero la sua anima.”
Scrivere zen
“Un amico una volta mi ha detto: ‘Abbi fiducia nell’amore, e ti porterà ovunque tu voglia andare’. Io aggiungerei: ‘Abbi fiducia in ciò che ami, continua a farlo, e ti porterà ovunque tu voglia andare’. E non preoccuparti più di tanto della sicurezza. Quando si comincia a fare ciò che si vuol fare, arriva anche un profondo senso di sicurezza.”
[Di Scrivere zen ho condiviso due estratti qui]
Le gesta di re Artù e dei suoi nobili cavalieri
Artù, Ygraine, Merlino, Morgana, la Dama del Lago, Nyneve, Lancillotto e tanti, tantissimi altri tra dame e cavalieri in una serie di avventure, rivelazioni, tradimenti, imprese, giuramenti e tornei che si susseguono senza sosta, trasportandoci in un’atmosfera magica e senza tempo che sembra fluire da una scrittura piena di forza e d’incanto.
La penna di John Steinbeck e il fascino del ciclo arturiano: il risultato è un libro trascinante, perfetto per evadere e difficile da mettere giù.
L'isola di Arturo
L’infanzia e l’adolescenza di un ragazzo nato e cresciuto a Procida: i sogni, la solitudine, la scoperta dei sentimenti, le illusioni e le disillusioni.
E poi la forza e la magia del linguaggio che racconta tutto questo.
E poi l’immaginazione, perché per me L’isola di Arturo è stato prima di tutto e soprattutto un romanzo sul potere immenso dell’immaginazione umana.
Potere immenso. Romanzo immenso. Lettura immensa.
Il silenzio addosso
Sei personaggi, sei voci narranti, sei percorsi uniti dal filo invisibile del destino: con una scrittura coinvolgente, Stefania Convalle dà vita a una storia che prende le mosse dal dolore e dalla solitudine per focalizzarsi sul potere salvifico dell’amicizia e dell’amore, trasformandosi così in un racconto di speranza e rinascita.