4321 Paul Auster

Il mio primo Auster – le quattro vite di Archie Ferguson – mi ha trasmesso sensazioni contrastanti: ho trovato la scrittura brillante, vivace e pulita (ci sono i periodi più lunghi e più scorrevoli che abbia mai letto), ma il mio interesse per la storia, molto forte all’inizio, si è un po’ perso dopo la metà, forse perché il senso dell’eccesso cominciava a pesare, forse perché la trama mi è sembrata perdere vigore.
Le cose migliori: i pensieri di Archie durante l’infanzia e la prima adolescenza, i numerosi spunti artistici e letterari – ho stilato diverse liste – e le pagine bellissime, alcune commoventi, sull’incontro tra l’uomo e la letteratura.

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De viris et mulieribus consecratis Ilium Elisabetta Buonavolontà

Una riscrittura originale dell’Iliade e dell’Eneide che segue il filo conduttore dell’amore tra Enea e Creusa e al tempo stesso rimane fedele a episodi e storie che chi conosce i poemi ha piacere di ritrovare.
Un romanzo insieme nuovo e familiare, un lavoro che unisce intelligenza e passione, un racconto dallo stile fluido, con un linguaggio in cui l’epica risuona in continuazione e con un personaggio, quello di Creusa, a cui l’autrice dà vita e luce e alla quale è difficile smettere di pensare dopo aver letto le sue pagine.

[Di De viris et mulieribus consecratis Ilium ho parlato qui]

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Crepitio di stelle Jón Kalman Stefánsson

L’evocazione di una storia familiare nei frammenti del passato di diverse generazioni e la semplicità della vita quotidiana in un’Islanda ricca di suggestione.
Un racconto dove gli oggetti sembrano parlare, testimoni e simboli di vite normali e meravigliose, e dove l’uso del presente sembra contrarre e dilatare gli spazi, rendere la storia universale e perduta nel tempo.

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Tertium non datur Paola Kovalsky

Ucronia ambientata ai nostri tempi in cui l’autrice conferma quella capacità di scuotere, denunciare e turbare attraverso il linguaggio che aveva rivelato nel suo Indomabili onde.
Personaggi curatissimi, discorsi che mettono in discussione false certezze e una decisa denuncia all’ignoranza rassicurante funzionano bene come le atmosfere cupe e angoscianti: il risultato è un libro scomodo, disturbante e decisamente coraggioso sostenuto da una scrittura trascinante, sincera e intimista.

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La signora di Wildfell Hall Anne Brontë

“Basta guardare qualcuno negli occhi, a volte, per conoscere la sua anima e misurarne altezza, larghezza e profondità nel giro di un’ora. Allo stesso modo, se quella persona non volesse o se non avessi tu stesso la capacità di guardarla in quel modo, non ti basterebbe una vita per capire davvero la sua anima.”

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Scrivere zen Natalie Goldberg

“Un amico una volta mi ha detto: ‘Abbi fiducia nell’amore, e ti porterà ovunque tu voglia andare’. Io aggiungerei: ‘Abbi fiducia in ciò che ami, continua a farlo, e ti porterà ovunque tu voglia andare’. E non preoccuparti più di tanto della sicurezza. Quando si comincia a fare ciò che si vuol fare, arriva anche un profondo senso di sicurezza.”

[Di Scrivere zen ho condiviso due estratti qui]

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Le gesta di re Artù e dei suoi nobili cavalieri John Steinbeck

Artù, Ygraine, Merlino, Morgana, la Dama del Lago, Nyneve, Lancillotto e tanti, tantissimi altri tra dame e cavalieri in una serie di avventure, rivelazioni, tradimenti, imprese, giuramenti e tornei che si susseguono senza sosta, trasportandoci in un’atmosfera magica e senza tempo che sembra fluire da una scrittura piena di forza e d’incanto.
La penna di John Steinbeck e il fascino del ciclo arturiano: il risultato è un libro trascinante, perfetto per evadere e difficile da mettere giù.

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L'isola di Arturo Elsa Morante

L’infanzia e l’adolescenza di un ragazzo nato e cresciuto a Procida: i sogni, la solitudine, la scoperta dei sentimenti, le illusioni e le disillusioni.
E poi la forza e la magia del linguaggio che racconta tutto questo.
E poi l’immaginazione, perché per me L’isola di Arturo è stato prima di tutto e soprattutto un romanzo sul potere immenso dell’immaginazione umana.

Potere immenso. Romanzo immenso. Lettura immensa.

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Il silenzio addosso Stefania Convalle

Sei personaggi, sei voci narranti, sei percorsi uniti dal filo invisibile del destino: con una scrittura coinvolgente, Stefania Convalle dà vita a una storia che prende le mosse dal dolore e dalla solitudine per focalizzarsi sul potere salvifico dell’amicizia e dell’amore, trasformandosi così in un racconto di speranza e rinascita.

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