Quel che affidiamo al vento Laura Imai Messina

Ispirato a un luogo reale, il giardino del Telefono del vento sulla collina di Ōtsuchi in Giappone, questo romanzo affronta i temi della perdita e della rinascita con garbo ma senza timore di toccarti nel profondo.
Tra i punti di forza: la capacità di trasmettere un approccio alla vita, alla perdita, al dolore e alla gioia davvero “confortante”; diverse intuizioni piene di bellezza (l’immagine della cornice mi ha molto colpita); i capitoletti di intermezzo, in grado di alleggerire anche le parti più dolorose; il fascino di un luogo dell’anima più che fisico; il potere di commuovere senza risultare stucchevole.

Diviso in due parti (la prima più struggente, un vero pugno nello stomaco; la seconda più morbida, probabilmente anche meno intensa), il romanzo è caratterizzato da un uso esteso di analessi e prolessi, mentre in certi punti le strutture sintattiche, risentendo forse della conoscenza del giapponese da parte dell’autrice, rendono la prosa poco lineare, con un effetto che può piacere o non piacere.

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Herzeleid Shanna Luciani

Intrigante e trascinante, il secondo volume della saga storica di Shanna Luciani alza il livello frammentando l’ambientazione, aumentando la posta in gioco e introducendo personaggi nuovi, mentre la scrittura, sempre ricca ed elegante, appare ancora più curata.
L’ottima gestione dell’intreccio e il ritmo serrato, a cui contribuisce un uso sapiente dei dialoghi, favoriscono una lettura immersiva, possibile anche grazie al lavoro meticoloso di Luciani sulle diverse ambientazioni.
I personaggi, credibili perché estremamente umani, pieni di luci e ombre in sé stessi e nei rapporti con gli altri, sono la grande forza di questa saga, ma una nota speciale va alle scene ambientate in chiesa per l’abilità dell’autrice nell’evocare sensazioni e atmosfere.

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Oliva Denaro Viola Ardone

Ambientato nella Sicilia degli anni Sessanta e ispirato alla vicenda biografica di Franca Viola, Oliva Denaro è una storia di emancipazione raccontata con grande sensibilità.
Ho apprezzato molto il lavoro sui personaggi, così vividi – soprattutto nei gesti – che sembra di vederli, e ho trovato bellissima, in particolare, la figura del padre.

La scrittura, delicata e coinvolgente, viene esaltata nell’audiolibro dalla splendida interpretazione della lettrice, ricca di pàthos.

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Il vecchio e il mare Ernest Hemingway

Una trama dalla semplicità disarmante – un vecchio pescatore che per alcuni giorni lotta in alto mare per riuscire a pescare e a portare a riva un grosso marlin – diventa, nella penna di Hemingway, libro di forme e sfumature abbinate a contrasto: malinconico e infiammato, colmo di forza e di dolcezza, carico di corporeità e profondamente spirituale – questo, tutto questo e tutto insieme, è Il vecchio e il mare.

[De Il vecchio e il mare ho parlato qui]

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Cime tempestose Emily Brontë

La violenza di un amore mancato come motore di una storia distruttiva, i personaggi desolati, la forza cupa dell’ambientazione, la voce appassionante della narratrice… Cime tempestose si conferma uno dei romanzi più potenti e singolari che io conosca, e il suo fascino mi ha travolta adesso come alla prima lettura.
Mi ci voleva questo ascolto: per rivivere atmosfere che avevo così impresse; per riscoprire la seconda parte della storia; per rivalutare alcuni personaggi; per lasciarmi commuovere dall’auspicio che rischiara nel finale.

Complimenti ai lettori! Sembra davvero di essere lì, ad ascoltare la governante davanti al focolare.

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Oltre il confine Cormac McCarthy

È con lei, la lupa, che inizia il viaggio di Billy Parham avanti e indietro per il confine tra New Mexico e México, un percorso fisico e interiore lungo strade familiari e ignote, un’iniziazione violenta che passa per margini geografici invisibili, per simboli e significati che si deformano laddove niente sembra cambiare.

[Di Oltre il confine ho parlato qui]

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Pane e fragole Maria Rita Sanna

Storie di quotidianità, di incontri, di faide, di perdono, di amicizia e di tanto altro ancora in questi spaccati di vita ambientati per la gran parte in Sardegna, che emerge con le sue tradizioni e soprattutto con i suoi paesaggi, raccontati attraverso ricche immagini incentrate sui quattro elementi e attraverso un linguaggio semplice, fluido ed espressivo.

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I lavoratori del mare Victor Hugo

È la Natura che diventa Arte, è l’Arte che diventa Natura: annullato ogni confine, Hugo ti prende e ti getta nel tutto, ti porta lì e ti lascia col mare e con le maree, coi venti e le atmosfere, il giorno e la notte, la tempesta, l’avvicendarsi degli elementi, le rocce, i flutti, la pioggia, la bonaccia, la nebbia, le muraglie di nuvole – ti lascia lì a sperimentare ogni sentimento che il mare può esprimere – e con una scrittura poderosa, che ti trascina di continuo tra inquietudine e fascino, paura e incanto, angoscia e meraviglia, ti rende partecipe della lotta di un uomo contro una forza molto più grande di lui – della lotta di un uomo che raccoglie e innalza a suo scudo un ingegno raro e un coraggio eccezionale.

[De I lavoratori del mare ho parlato qui]

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