Trama in crescendo, mondo fantasy ben costruito e connotazioni romantiche piuttosto diffuse ma piacevoli.
Ho letto la trilogia in un periodo in cui avevo bisogno di staccare, e ha più che funzionato.
Mi piace la penna della Bardugo.
Tutto quello che devi fare è sederti alla macchina da scrivere e sanguinare. (E. Hemingway)
Tutto quello che devi fare è sederti alla macchina da scrivere e sanguinare. (E. Hemingway)
La storia della famiglia Levi e, al contempo, una piccola ma preziosa finestra sulla temperie storico-culturale del Novecento.
Il taglio del racconto, tutto fuorché patetico, è dato dalla scelta dell’autrice di tenersi emotivamente fuori dagli eventi. Ma il lettore, pur diventando “osservatore”, non manca mai di sentirsi accolto all’interno della famiglia, sorridendo per alcune dinamiche sempre attuali e riflettendo su quanto vicini sembrino in questa lettura gli intellettuali del tempo.
Le pagine su Pavese sono indimenticabili.
Appassionante saga familiare ambientata in Vietnam nel corso del Novecento e narrata da due voci principali: quella di Dieu Lan, la nonna, e quella di Huong, sua nipote.
Una storia intensa, coinvolgente, fondata sull’importanza dei legami familiari e raccontata sempre con garbo e delicatezza, pur non smettendo mai di farci riflettere sulla brutalità della guerra.
Mi è piaciuto davvero tanto.
L’amicizia profondissima e tenerissima tra due uomini – due lavoratori stagionali – tanto diversi tra loro quanto legati da un sogno comune, quello di trovare un piccolo pezzo di terra da coltivare tutto per loro.
Sullo sfondo la California del primo Novecento e un’America soffocata dalla crisi – anche e soprattutto di valori.
Un capolavoro in 120 pagine.
Bellissimo.
È il mio terzo libro di Murakami, dopo Norwegian wood, che mi aveva lasciato piuttosto perplessa, e 1Q84, che invece mi era piaciuto tantissimo.
Purtroppo La ragazza dello Sputnik non mi ha entusiasmato.
La storia non mi ha preso granché; i personaggi, così “distanti”, mi hanno coinvolto poco.
Resta comunque indiscussa l’abilità di Murakami nel creare atmosfere oniriche.