Anne di Tetti Verdi Lucy Maud Montgomery

È il primo volume della storia che tutti conosciamo col titolo Anna dai capelli rossi.

La voce sempre appassionata di Anne, che esprime verità universali in un modo così ingenuo e autentico, si unisce alle splendide ambientazioni campagnole e ci spinge a guardarci attorno un po’ meglio ogni giorno, ricordandoci di prestare attenzione a quella bellezza che è sempre vicina ma che spesso ci sfugge.

Consigliatissimo davvero per tutti, grandi e piccini.

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Le città invisibili Italo Calvino

Calvino ci obbliga a lavorare di fantasia e a immaginare cose, luoghi, città in un modo che mai avrei pensato possibile.

Preziosi spunti di riflessione sulla vita e sul mondo si mescolano alle pennellate descrittive, lasciandoci a bocca aperta.

Un libro da portare sempre con sé e aprire, anche a caso, in qualsiasi momento.

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Accendere un fuoco Jack London

Klondike, tempi della corsa all’oro. Un uomo e un cane. Tanto freddo. E, a un certo punto, la necessità di accendere un fuoco.

Un racconto sull’importanza di conoscere e rispettare la natura, e una profonda riflessione sui limiti dell’essere umano, tanto più grossi quanto più l’uomo sopravvaluta sé stesso.

Lo spirito selvaggio di Jack London – quella voce primordiale, così vicina alla natura, che lui sentiva fortissima dentro di sé – permea ogni pagina del racconto, insieme ad attimi e atmosfere della sua vita pazzesca.

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Il manoscritto Stefania Convalle

Incrociando i propri cammini in un momento di difficoltà, tre personaggi trovano l’uno nell’altro l’occasione di un percorso interiore e la spinta a voltare pagina e ricominciare a vivere.

Una storia di rinascita e di redenzione ambientata in una Trieste romantica e malinconica, fresca e antica, capace di scombinare gli animi ma anche di rimettervi ordine.

Narrazione in prima persona, alternanza di punti di vista e presenza di piccoli misteri rendono la storia decisamente coinvolgente.

Stile conciso ma sempre pregnante di sentimenti.

[De Il manoscritto ho parlato qui]

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Il racconto dell'ancella Margaret Atwood

Impegnativo e brillante distopico ambientato in una teocrazia totalitaria e incentrato sul ruolo e sul corpo della donna.

Una prosa asciutta, tagliente, inquietante perché capace di tagliar via le emozioni, come la società che vuole rappresentare.

L’uomo è in grado di abituarsi a tutto, non c’è dubbio, ma la sua capacità di amare, intrinseca e incancellabile, riesce sempre a fare la differenza.

Un libro ricco di spunti di riflessione, da leggere e rileggere in molte sue parti.

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Furore John Steinbeck

Dall’Oklahoma alla California, attraverso l’Historic Route 66.
Raccontandoci le vicende di una famiglia di migranti, Steinbeck delinea un ritratto realistico e terribile dell’America degli anni Trenta (e, purtroppo, di dinamiche umano-sociali costanti in ogni epoca e luogo).

La natura è onnipresente, incessante, implacabile.
Nelle descrizioni poche semplici parole, incastrate nel modo giusto, sprigionano un potere immaginifico mozzafiato.

Indimenticabile il personaggio di Ma’.

[Di Furore ho parlato qui]

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Lessico famigliare Natalia Ginzburg

La storia della famiglia Levi e, al contempo, una piccola ma preziosa finestra sulla temperie storico-culturale del Novecento.

Il taglio del racconto, tutto fuorché patetico, è dato dalla scelta dell’autrice di tenersi emotivamente fuori dagli eventi. Ma il lettore, pur diventando “osservatore”, non manca mai di sentirsi accolto all’interno della famiglia, sorridendo per alcune dinamiche sempre attuali e riflettendo su quanto vicini sembrino in questa lettura gli intellettuali del tempo.

Le pagine su Pavese sono indimenticabili.

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