“Impossibile pensare a questa storia senza immaginare che sotto ci sia un mistero, una spiegazione nascosta. Il mistero, però, è che non esistono spiegazioni, e che per quanto inverosimile possa sembrare, questo è ciò che è accaduto.”
A nord del destino
In questo libro, dove fanno da leitmotiv le verità celate e le parti di noi che restano nascoste anche alle persone che più amiamo, la Convalle sfiora il tema della coscienza e lo lega a quello dell’amicizia e della famiglia.
La cifra dell’autrice è riconoscibile dall’inizio alla fine: una scrittura concreta ma allo stesso tempo piena di sentimento, una delicata malinconia di fondo, il ruolo del destino che con costanza interviene a rimestare le carte e, soprattutto, personaggi mai statici, bensì colti in un realistico fluttuare tra passato, presente e futuro, fluidi e sempre in grado di stupire.
Padre padrone ![]()
L’autobiografia di una pastorizia forzata che deve fare i conti con le inclinazioni di un animo libero diventa storia di un’emancipazione familiare, intellettuale e culturale.
Mi è piaciuto tantissimo: il rapporto arcano con la natura e la campagna (da un silenzio che intimorisce alla rivelazione di un linguaggio intimo e animato), la lotta contro i pregiudizi e l’immobilità degli antenati, il valore incalcolabile dell’istruzione e, soprattutto, un’emancipazione che non rinnega l’amore per la propria terra d’origine.
Bellissime le metafore e le immagini create sulla natura o con elementi della natura; ammirevole e commovente la forza di volontà del piccolo Gavino; straordinario il messaggio sul potere dell’arte e della cultura di renderci liberi.
L'evento ![]()
Il racconto autobiografico di un aborto clandestino in Francia nel 1963.
Una narrazione lucida, sincera, coraggiosa, e una scrittura asciutta, cruda, a volte persino gelida, agghiacciante come le sensazioni che trasmette.
È un pugno nello stomaco, terribile e necessario, e la lettura della Bergamasco, profonda e sofferta, l’impatto me l’ha fatto sentire tutto. A tratti, mentre ascoltavo, smettevo di respirare. A tratti dovevo fermarmi e interrompere qualsiasi cosa stessi facendo.
“E forse il vero scopo della mia vita è soltanto questo: che il mio corpo, le mie sensazioni e i miei pensieri diventino scrittura, qualcosa di intellegibile e di generale, la mia esistenza completamente dissolta nella testa e nella vita degli altri.”
Niente di nuovo sul fronte occidentale
Questo libro è fango, dolore, disperazione, innocenza, urla, cameratismo, lacrime, rabbia, terrore, tenerezza, impotenza, rassegnazione, ingiustizia, speranza, attesa spasmodica, amicizia, sangue, nostalgia, commozione.
È un libro innocente e terribile.
È un libro innocente.
È un libro terribile.
È un libro imprescindibile.
[Di Niente di nuovo sul fronte occidentale ho parlato qui]
La storia più dolce
Il primo romanzo di Federica Buonocore ci trasporta ad Atrani, borgo della Costiera Amalfitana, nel 1970: ci troviamo i Cretella, una storica famiglia di pasticcieri, ci troviamo Matteo, pasticciere geloso delle proprie ricette, e ci troviamo Gennarino, un giovanissimo dipendente in grado di intenerirci.
Il pasticciotto, dolce tipico atranese, è al centro di una storia che ha tra i punti di forza i personaggi simpatici e chiassosi, i dialoghi credibili e, soprattutto, la delicatezza con cui approccia il rapporto padre-figlio e i sentimenti dell’animo tenero di un ragazzino.
Una storia fresca, leggera, perfetta per tirare il fiato e in grado di strappare tanti sorrisi.
Factfulness
Un libro illuminante, che in modo semplice e con linguaggio chiaro mette nero su bianco la realtà, insegnandoci ad analizzarla e a comprenderla attraverso due strumenti imprescindibili, i dati e il pensiero critico: sono strumenti che possediamo ma dei quali la maggior parte di noi non sa come appropriarsi a pieno; strumenti, soprattutto, di cui occorre capire l’importanza, perché per cambiare il mondo è necessario conoscerlo davvero, nei suoi problemi ma anche nei suoi progressi, che sono più di quanti potremmo aspettarci.
Voltata l’ultima pagina, ho riflettuto su come Factfulness sia anche il documento del lavoro di una vita e di una missione nobile, e non posso fare a meno di ammirare gli autori, persone che hanno realmente provato, e stanno provando, a cambiare le cose.
Cavalli selvaggi
La ricerca di un posto nel mondo da parte del giovane John Grady Cole, il suo viaggio a cavallo dal Texas al Messico, le esperienze con l’amicizia, la cattiveria, l’amore, l’ingiustizia, l’arroganza dei potenti, il dolore: Cavalli selvaggi è un vero e proprio romanzo di formazione, ma le atmosfere e le ambientazioni tutte western gli conferiscono un respiro raro, arcano, e il risultato è maestoso.
È un viaggio per le strade dello spazio e del tempo, è la ricerca di se stessi nella ricerca di un passato mitico, è il contatto con la propria identità nel contatto con la natura aspra e solitaria, sperduta e bellissima, onnipresente e selvaggia.
E selvaggio è anche il fascino di questo romanzo: una visione cupa, spesso desolata, del genere umano accordata a descrizioni di un lirismo intenso, a paesaggi che sembrano di mondi primordiali, a immagini di poesia pura.
C’è un mistero potente che sembra pervadere ogni pagina, un mistero che non riuscivo e non volevo sondare ma che ha coinvolto ogni fibra di me: è lo stesso mistero che mi è rimasto addosso nelle vesti di un’emozione confusa, stupefatta, di una commozione inafferrabile e profonda.
Questa è l'America ![]()
Quanto è grande la distanza tra l’America che crediamo di conoscere e l’America com’è veramente?
Attraverso alcune storie esemplari – tra queste l’epidemia causata dagli antidolorifici, le vicende dell’allevatore Cliven Bundy, la crisi dell’acqua a Flint, l’incendio di Paradise – e viaggiando dal Michigan al Texas alla California, Francesco Costa ci racconta l’industrializzazione e la deindustrializzazione, ci racconta perché le armi sono un fatto culturale, ci racconta il rapporto degli americani col governo; ci racconta, ancora, la necessità, l’intrinsecità e le contraddizioni dell’immigrazione, il paradosso dei senzatetto in uno stato con una delle economie più forti al mondo, la radicalizzazione dell’elettorato, fino ad arrivare alla crisi profonda del sistema democratico e al deterioramento delle istituzioni e del loro funzionamento. Ci dipinge così quella che definisce, con un termine più che mai consono, l’eclissi del sogno americano: una crisi d’identità, non un declino ma un deragliamento del sistema.
La scrittura – come anche, naturalmente, la lettura dello stesso Costa – è chiarissima e coinvolgente, e ha la capacità di arrivare subito. Insomma, un’ottima prima esperienza con un audiolibro!
La stella del deserto
Adoro leggere thriller nei mesi freddi, tanto più se si tratta dei thriller di Michael Connelly.
Tra i punti di forza de La stella del deserto il ritmo serrato e, come di consueto, i dialoghi coinvolgenti, diretti, essenziali, in grado di rivelare moltissimo delle personalità dei personaggi con poche parole. A questo proposito, e nonostante il suo punto di vista si alterni con quello di Renée Ballard, è decisamente Bosch il grande protagonista: come sempre ci appassiona, ci tiene col fiato sospeso, ci fa riflettere, ci intenerisce e in questo caso, soprattutto se siamo affezionati a lui, ci fa anche commuovere.