Canne al vento Grazia Deledda

Misteri di silenzi lunari, di folletti e fantasmi notturni che soffiano nel vento, di canne che mormorano, di erba che pare ondulare seguendo il motivo di una fisarmonica.
Misteri che in un mondo caldo e disfatto sembrano incorniciare gli occhi nostalgici di personaggi vividi, intensi e desolati, mentre profumi evocano ricordi, mentre un poderetto può essere un rifugio ma anche una prova di espiazione, mentre nella ritualità e nel sentimento religioso è spesso labile il confine tra un personaggio e un popolo intero.

Il palpito del sentimento umano e una natura plurivalente, cupa e soave, risuonano in una scrittura dalla forza ancestrale, ricca di pathos e di bellezza, che colpisce ed emoziona profondamente.

[Di Canne al vento ho parlato qui]

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California Francesco Costa

Rimbalzare tra malinconia, gratitudine e nostalgia. Rimbalzare tra fascino e disincanto. Tra la voglia di tornare lì per rivivere quella magia un po’ dannata e il sollievo per aver scelto di non restare. Rimbalzare. Mi ha fatto rimbalzare, questo libro.
[Continua qui]

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Mal di pietre Milena Agus

Sardegna, Novecento. La narratrice, nipote, racconta la storia di sua nonna, donna piena di passione e di immaginazione, completamente fuori dai canoni e quindi poco compresa e accettata dalla società dell’epoca.

Particolare la struttura a salti temporali e coinvolgenti i temi trattati, mentre alcune parti di carattere erotico e linguaggio sboccato mi sono sembrate poco consone al tono generale.

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Scacco di torre per l'ispettore Ovvius Tatiana Vanini

La storia, curioso amalgama di giallo e fantasy, ruota attorno a un omicidio del tipo “della camera chiusa” e l’indagine si configura come una partita a scacchi nella quale il protagonista Ovvius, bizzarro e acuto investigatore, dovrà muoversi tra numerosi sospettati in diverse situazioni dagli sviluppi imprevedibili.

La stravaganza dei personaggi è ben resa attraverso i nomi ironici, le descrizioni fisiche accurate, i dialoghi divertenti e, soprattutto, l’indagine sul loro passato. Sotto quest’ultimo aspetto Scacco di torre è piuttosto intrigante: il passato (o il presente) di ognuno di loro porta con sé un segreto che ne rende perfettamente plausibile la colpevolezza.

La scrittura è scorrevole, mentre stile e linguaggio possiedono un leggero gusto rétro che ho trovato perfetto per l’ambientazione.

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A nord del destino Stefania Convalle

In questo libro, dove fanno da leitmotiv le verità celate e le parti di noi che restano nascoste anche alle persone che più amiamo, la Convalle sfiora il tema della coscienza e lo lega a quello dell’amicizia e della famiglia.

La cifra dell’autrice è riconoscibile dall’inizio alla fine: una scrittura concreta ma allo stesso tempo piena di sentimento, una delicata malinconia di fondo, il ruolo del destino che con costanza interviene a rimestare le carte e, soprattutto, personaggi mai statici, bensì colti in un realistico fluttuare tra passato, presente e futuro, fluidi e sempre in grado di stupire.

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Padre padrone Gavino Ledda

L’autobiografia di una pastorizia forzata che deve fare i conti con le inclinazioni di un animo libero diventa storia di un’emancipazione familiare, intellettuale e culturale.

Mi è piaciuto tantissimo: il rapporto arcano con la natura e la campagna (da un silenzio che intimorisce alla rivelazione di un linguaggio intimo e animato), la lotta contro i pregiudizi e l’immobilità degli antenati, il valore incalcolabile dell’istruzione e, soprattutto, un’emancipazione che non rinnega l’amore per la propria terra d’origine.

Bellissime le metafore e le immagini create sulla natura o con elementi della natura; ammirevole e commovente la forza di volontà del piccolo Gavino; straordinario il messaggio sul potere dell’arte e della cultura di renderci liberi.

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L'evento Annie Ernaux

Il racconto autobiografico di un aborto clandestino in Francia nel 1963.

Una narrazione lucida, sincera, coraggiosa, e una scrittura asciutta, cruda, a volte persino gelida, agghiacciante come le sensazioni che trasmette.
È un pugno nello stomaco, terribile e necessario, e la lettura della Bergamasco, profonda e sofferta, l’impatto me l’ha fatto sentire tutto. A tratti, mentre ascoltavo, smettevo di respirare. A tratti dovevo fermarmi e interrompere qualsiasi cosa stessi facendo.

“E forse il vero scopo della mia vita è soltanto questo: che il mio corpo, le mie sensazioni e i miei pensieri diventino scrittura, qualcosa di intellegibile e di generale, la mia esistenza completamente dissolta nella testa e nella vita degli altri.” 

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Niente di nuovo sul fronte occidentale Erich Maria Remarque

Questo libro è fango, dolore, disperazione, innocenza, urla, cameratismo, lacrime, rabbia, terrore, tenerezza, impotenza, rassegnazione, ingiustizia, speranza, attesa spasmodica, amicizia, sangue, nostalgia, commozione.  

È un libro innocente e terribile.
È un libro innocente.
È un libro terribile.
È un libro imprescindibile.

[Di Niente di nuovo sul fronte occidentale ho parlato qui]

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La storia più dolce Federica Buonocore

Il primo romanzo di Federica Buonocore ci trasporta ad Atrani, borgo della Costiera Amalfitana, nel 1970: ci troviamo i Cretella, una storica famiglia di pasticcieri, ci troviamo Matteo, pasticciere geloso delle proprie ricette, e ci troviamo Gennarino, un giovanissimo dipendente in grado di intenerirci.
Il pasticciotto, dolce tipico atranese, è al centro di una storia che ha tra i punti di forza i personaggi simpatici e chiassosi, i dialoghi credibili e, soprattutto, la delicatezza con cui approccia il rapporto padre-figlio e i sentimenti dell’animo tenero di un ragazzino.
Una storia fresca, leggera, perfetta per tirare il fiato e in grado di strappare tanti sorrisi.

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