Tertium non datur Paola Kovalsky

Ucronia ambientata ai nostri tempi in cui l’autrice conferma quella capacità di scuotere, denunciare e turbare attraverso il linguaggio che aveva rivelato nel suo Indomabili onde.
Personaggi curatissimi, discorsi che mettono in discussione false certezze e una decisa denuncia all’ignoranza rassicurante funzionano bene come le atmosfere cupe e angoscianti: il risultato è un libro scomodo, disturbante e decisamente coraggioso sostenuto da una scrittura trascinante, sincera e intimista.

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