Shakespeare and Company Sylvia Beach

Che emozione questo memoir!
Sylvia Beach rievoca il fermento culturale della Parigi degli anni Venti, fa rivivere personaggi e amicizie, racconta avventure e disavventure (letterarie e non) e soprattutto dipinge, anche attraverso buffi aneddoti e frequenti tocchi di ironia, figure straordinarie nella loro assoluta umanità, donandoci ritratti indimenticabili di scrittori e artisti celeberrimi (Joyce è il grande protagonista) quanto di personalità meno note (impossibile non voler bene a McAlmon): tutta questa vita, tutte queste vite, nella storia della Shakespeare and Company, la scommessa di una donna appassionata che diventa crocevia di libri e (aspiranti) scrittori, base per sognatori e menti ardite, punto di partenza di iniziative ed eventi fino a casa editrice temeraria, coi suoi pochi mezzi, del capolavoro joyciano che nessun altro ebbe il coraggio di pubblicare.

E c’è un pensiero che mi commuove moltissimo: la storia della libreria che per un ventennio ha inciso sulla vita culturale di Parigi (e del mondo intero) è soprattutto la storia di quella che per moltissimi fu, nel modo più semplice e prezioso possibile, una seconda casa.

Libro meraviglioso.

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