La storia, curioso amalgama di giallo e fantasy, ruota attorno a un omicidio del tipo “della camera chiusa” e l’indagine si configura come una partita a scacchi nella quale il protagonista Ovvius, bizzarro e acuto investigatore, dovrà muoversi tra numerosi sospettati in diverse situazioni dagli sviluppi imprevedibili.
La stravaganza dei personaggi è ben resa attraverso i nomi ironici, le descrizioni fisiche accurate, i dialoghi divertenti e, soprattutto, l’indagine sul loro passato. Sotto quest’ultimo aspetto Scacco di torre è piuttosto intrigante: il passato (o il presente) di ognuno di loro porta con sé un segreto che ne rende perfettamente plausibile la colpevolezza.
La scrittura è scorrevole, mentre stile e linguaggio possiedono un leggero gusto rétro che ho trovato perfetto per l’ambientazione.