Canne al vento Grazia Deledda

Misteri di silenzi lunari, di folletti e fantasmi notturni che soffiano nel vento, di canne che mormorano, di erba che pare ondulare seguendo il motivo di una fisarmonica.
Misteri che in un mondo caldo e disfatto sembrano incorniciare gli occhi nostalgici di personaggi vividi, intensi e desolati, mentre profumi evocano ricordi, mentre un poderetto può essere un rifugio ma anche una prova di espiazione, mentre nella ritualità e nel sentimento religioso è spesso labile il confine tra un personaggio e un popolo intero.

Il palpito del sentimento umano e una natura plurivalente, cupa e soave, risuonano in una scrittura dalla forza ancestrale, ricca di pathos e di bellezza, che colpisce ed emoziona profondamente.

[Di Canne al vento ho parlato qui]