Resina

Un pino, i suoi rami e il suo verde.

Il lavoro di Elena Cangiamila nel suo Chi ha paura della pagina bianca mi è sempre piaciuto. Lo seguivo già da un bel po’ quando, nel maggio dell’anno scorso, Elena ha lanciato l’idea di un gruppo di scrittura estivo: due esercizi e due incontri online al mese, con lo scopo primario di non adagiarsi nella stagione calda.
Il lancio di questa iniziativa ha coinciso col momento in cui, complice la pubblicazione di Mari Ermi e l’inizio di una nuova fase nel mio percorso con la scrittura, sentivo il bisogno di lavorare sul serio sulla disciplina. Insomma, Resina è arrivato al momento giusto e mi sono buttata!

Vi chiederete perché ve ne sto parlando. Beh, perché Resina alla fine non è stato solo un gruppo di scrittura estivo. Resina è stata un’esperienza talmente bella che molti di noi hanno chiesto a Elena di continuare in autunno e in inverno, e poi ancora, di nuovo, in primavera.
Tre giorni fa ho realizzato che dalla mia iscrizione a Resina è passato un anno e che non avevo mai parlato qui di questa esperienza. Che dire, non ci ho pensato due volte a mettere da parte l’argomento a cui all’inizio intendevo dedicare la rubrica di maggio: un anno è un anno, e quale migliore occasione per ringraziare Elena e tutte le persone che hanno reso e continuano a rendere questa avventura così bella?! Così formativa, divertente, piacevole.

E allora grazie a Elena, per gli esercizi così stimolanti – spesso vere e proprie sfide che mi hanno costretta a mettermi in gioco, a cimentarmi coi miei limiti – e naturalmente per la pazienza e per le analisi ricche di consigli utili.
E grazie a tutti voi che avete reso e continuate a rendere questa un’esperienza unica, perché la cifra di Resina è proprio la condivisione e il confronto con gli altri. È rendersi conto di quante cose diverse possano venir fuori dalla stessa consegna. Imparare a conoscere, piano piano, lo stile di ognuno e osservarne l’evoluzione. Veder nascere storie e personaggi. Apprendere dai propri errori e dagli errori dei compagni. Scambiarsi pareri e consigli sul gruppo. Accorgersi, soprattutto, della nascita di rapporti veri, vere e proprie amicizie.
Grazie, ragazzi. Vi voglio bene!

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