Di cose d’autunno

Ho sempre amato moltissimo l’autunno. Le mille sfumature rosso-arancio, le piogge delicate ispiratrici di scrittura, le castagne, le tisane, le cioccolate calde, l’arrivo dei primi mandaranci… L’autunno sembra vivere di calma e d’incanto; tutto è più lento, più dolce, e nel guardarci attorno riusciamo a cogliere ovunque – più che nelle altre stagioni – la grande bellezza insita nella semplicità: basti pensare alle passeggiate silenziose nella natura o al tepore di una copertina sul divano.

E non solo. Anche scrittura e lettura, infatti, in autunno si permeano di una magia speciale – forse perché, imbevendosi della pace attorno a loro, riescono a infondere pace nel modo più caldo possibile.

Di cose d'autunno: momento coccola con Gilmore Girls, libri, quaderni, divano e copertina.
Momento coccola autunnale: Gilmore Girls, libri, quaderni, divano e copertina.

Quest’anno, poi, mi sento davvero immersa in quest’atmosfera anche grazie a un appuntamento quotidiano con due storie che mi stanno accompagnando lungo ottobre e novembre.

Ho scoperto una serie tv che compie vent’anni e che io, pur conoscendola, non avevo mai visto prima. Si tratta di Gilmore Girls, brillante lavoro che segue le vicende di Lorelai e Rori, una madre e una figlia con un rapporto speciale fondato non da ultimo sui loro scambi di battute argute. È una serie intelligente, divertente, profonda e ottimista, ed è perfetta per l’autunno anche per l’ambientazione, una piccola cittadina americana nel Connecticut dove tutti si conoscono: l’atmosfera della piccola comunità, della quale ci sentiamo subito parte, sembra spandersi tutto intorno a noi, e in un attimo ci troviamo a passeggiare insieme alle protagoniste su quelle strade calorose, entriamo da Luke’s per un buon caffè e chiacchieriamo coi simpatici personaggi secondari, che ci sembra di conoscere da sempre. Impossibile, poi, non avere un debole anche per i genitori di Lorelai, Richard e soprattutto Emily, così orgogliosa, così fiera, così senza tempo.

Ho iniziato la serie il primo giorno di ottobre, e posso dire che Gilmore girls è diventata subito il mio momento coccola di questo autunno: ormai è quasi un rito guardarne una puntata dopo cena, nel tepore del divano con cioccolata e copertina.

Sul fronte letture sto procedendo con molta calma, e mi sono immersa in un libro delicato e rilassante, Anne di Tetti Verdi. La storia, meglio nota in Italia con il titolo Anna dai capelli rossi, la conosciamo tutti, ma leggerla nel libro è una continua sorpresa, tanto che, dopo averlo iniziato, ho deciso che avrei proseguito la lettura a piccole dosi, un capitolo al giorno. Perché è come una storia a puntate, da gustare una per una, e perché è un romanzo che fa bene, che aiuta a ricordare quanto belle siano le piccole (grandi) cose.
La voce sempre appassionata di Anne, che esprime verità universali in un modo così ingenuo e autentico, si unisce alle splendide ambientazioni campagnole e ci spinge a guardarci attorno un po’ meglio ogni giorno, ricordandoci di prestare attenzione a quella bellezza che è sempre vicina ma che spesso ci sfugge.

Di cose d'autunno: la mia copia di Anne di Tetti Verdi circondata da una calorosa atmosfera giallo-arancio.
La mia copia di Anne di Tetti Verdi circondata da una calorosa atmosfera d’autunno.

Per questi motivi credo che Anne di Tetti Verdi sia consigliatissimo davvero per tutti, grandi e piccini.

L’edizione nella foto, a cura di Enrico De Luca, mi piace tantissimo anche per l’ottimo apparato di note, che forniscono diverse informazioni utili e chiariscono molte piccole cose, come i numerosi riferimenti letterari presenti nel testo.

Mi viene spontaneo, a questo punto, concludere con una citazione tutta autunnale tratta proprio da Anne:

Ottobre fu un mese meraviglioso a Tetti Verdi, quando le betulle nella valle divennero dorate come la luce del sole e gli aceri dietro al frutteto erano di un regale cremisi e i ciliegi selvatici lungo il viale indossarono le più belle tonalità di rosso scuro e verde bronzo, mentre i campi si crogiolavano al sole. Anne festeggiò per quel mondo di colori attorno a lei. «Oh, Marilla», esclamò un sabato mattina, mentre entrava in casa danzando con le braccia piene di rami stupendi, «sono così felice di vivere in un mondo in cui ci siano i mesi di ottobre […]».

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