Caro Antonio,
stavolta mi metti davvero alla prova, non c’è che dire! Spiegarti perché scrivo comporta da parte mia un totale, sincero svelamento di tutto ciò che più mi definisce come persona, perché è nel concetto e nell’atto della scrittura che trova posto ogni inclinazione, sentimento o progetto che mi appartiene.
Scrivo perché è una cosa che sento dentro da sempre. Sai come mamma mi rese la bambina più felice del mondo una volta? Comprandomi al tabacchino del paese due semplici, piccoli quaderni che io ero mossa dall’impulso di riempire con le prime parole che proprio in quei mesi imparavo a tracciare.
Avevo cinque anni. Il mio sentimento verso la scrittura è una delle prime cose di cui ho avuto coscienza.
Scrivo perché scrivere mi permette di esplorare e decodificare i miei pensieri e sentimenti, di riflettere sul mondo attorno a me. Perché le cose non mi sono mai così chiare come quando poggio una penna su un foglio. Perché solo quando scrivo scopro cosa scriverò.
La scrittura è meraviglia.
Scrivo perché scrivendo mi diverto, perché niente mi esalta e mi trascina come il guizzo fantasioso della creazione, il fervore di infiniti nuovi scenari, personaggi, emozioni da raccontare; perché scrivere equivale a visitare mille luoghi, perché consente di conoscere mille menti, incontrare mille anime.
La scrittura è spinta inesauribile alla vita.
Scrivo perché sono dannatamente ambiziosa, e la mia ambizione più grande è di essere gli occhi, la mente e il cuore attraverso i quali altre persone guardano al mondo.
Scrivo per trasmettere messaggi, per portare bellezza e conforto; per ricordare a tutti, raccontando storie e sentimenti, che non siamo mai soli. Scrivo per offrire nuovi punti di vista, mentre io stessa li cerco.
Scrivo, più semplicemente, per trasmettere emozioni. Non lo nego, mi inebria l’idea di riuscire a trasmettere emozioni. Perché significa incidere sulla vita degli altri. Arricchirla, e quindi migliorarla.
La scrittura è potere. Potere di fare del bene.
Scrivo perché non c’è niente al mondo che io sappia fare meglio. Perché ho talento – no, non farò finta di non saperlo – e coltivarlo mi riempie il cuore.
Scrivo perché avrò sempre da migliorare e da imparare. Perché amo il duro lavoro. Perché vivo per la fatica e il sudore che comporta la dedizione a una singola frase, la ricerca profonda su una singola parola. Per la soddisfazione del momento in cui in un pezzo sofferto tutto va al suo posto.
La scrittura è totale abnegazione e al contempo affermazione assoluta di sé.
Scrivo perché scrivere mi dà pace e mi dà gioia, anche quando si tratta di cose tristi. Perché le cose tristi, nel momento in cui toccano il foglio, prendono forma d’incanto.
La scrittura è liberazione.
Scrivo per oltrepassare e annullare il tempo. Per non perdere niente e per non andare perduta. Per tornare in luoghi, momenti ed emozioni che ho vissuto. Niente mi commuove come ritrovare vecchi scritti pregni di vita che mi appartiene.
Sì, scrivo per ricordare e per far ricordare. Perché ritengo la memoria, individuale e collettiva, parte fondante della nostra coscienza di esseri umani. Perché è questo che ci definisce: il ricordo di istanti vissuti, di sentimenti provati; il ricordo, più in grande, di un passato storico, che ci aiuta a conoscerci e a capire da dove veniamo, a interpretare il mondo e a orientarci meglio per progettare il futuro.
La capacità di custodire ed eternare il ricordo attraverso la parola scritta suscita in me una commozione profondissima, perché è questo il valore più grande che attribuisco alla scrittura.
La scrittura è memoria. E la memoria è tutto.
Tua,
Migliore Amica
Menzione Speciale al Concorso Letterario Nazionale
“Dentro l’amore” (Domodossola 2023, VII edizione)
© Tutti i diritti riservati