Amo tantissimo raccontare emozioni e al contempo la considero sempre una sfida enorme, specialmente quando le emozioni sono tante, tanto belle e tanto profonde.
È il caso del pomeriggio del 4 aprile alla Biblioteca comunale di Cabras: un tè letterario dedicato a me e a Mari Ermi, un insieme di prime esperienze – il mio primo tè letterario, la prima vera e propria presentazione del mio romanzo – ricche di momenti intensi di gioia e condivisione.
Mi viene da dire, prima di tutto, che mi sento grata. Grata alle ragazze della Biblioteca Comunale di Cabras per l’onore di questo invito e per il modo in cui hanno accolto me e apprezzato il mio romanzo. Grata alle persone che hanno avuto il piacere di partecipare, in ruoli e modi diversi, con così tanto entusiasmo. Grata, come sempre, alla mia casa editrice, per aver creduto nella mia scrittura.
Ci ho riflettuto un po’, poi ho deciso di raccontare questo pomeriggio attraverso i tanti aspetti che hanno contribuito a renderlo indimenticabile.
La disposizione a cerchio, per esempio. Mi ha fatto sentire ancora più vicina al pubblico – cosa a cui tenevo molto e che è stata ben compresa dal personale della biblioteca – e ha donato un tocco di familiarità a un ambiente già di per sé accogliente e caloroso.
La splendida presentazione curata dall’assistente di biblioteca Eleonora Poddi. Lei ha parlato un po’ di me, del mio percorso e della mia “attività letteraria” sul blog e sui social network, sulla quale mi ha anche invitato a raccontare qualcosa. Investo tantissimo tempo su questi canali, e sapere che il mio lavoro sia stato compreso e apprezzato così tanto – e poterne anche parlare un po’ – mi ha riempito di gioia.
E poi il dialogo con Arianna Garau, una giovane professoressa che aveva letto e apprezzato Mari Ermi qualche mese fa e che ha avuto il piacere di fare da relatrice in questa giornata. Io e Arianna – che coincidenza, poi: Arianna presenta Arianna! – non ci eravamo mai viste né sentite prima, eppure siamo entrate subito in sintonia: sarà stato il nome o il vecchio e caro liceo in comune, sarà che era una giornata di prime volte – per me prima presentazione, per lei prima volta da relatrice – o sarà, semplicemente, che quando una persona scrive un libro e un’altra lo legge con una simile profondità questo è inevitabile.
Sì, perché mi sono sentita onorata della presentazione che Arianna ha preparato per il mio Mari Ermi. Un’analisi precisa, accurata, che ha toccato tutti i punti a cui tenevo di più – peraltro con una passione nei confronti del romanzo che mi ha emozionata – evitando al tempo stesso anticipazioni sulla trama.
Le sue considerazioni e le sue domande sui personaggi e sui temi portanti mi hanno dato l’opportunità di parlare di tante cose: la ricerca di un posto nel mondo, le difficoltà dei giovani universitari, il ruolo della natura nella nostra esperienza umana, l’importanza della memoria individuale e storico-collettiva. È stato bello poter parlare di temi così complessi in modo così semplice e diretto, e avere al contempo la possibilità di raccontare qualcosa sul mio rapporto con la Sardegna, sulla genesi del romanzo, sui retroscena, sul ruolo della spiaggia di Mari Ermi, sul mio lavoro alle parti descrittive.
Ci sono state anche le letture, naturalmente, e Arianna e il personale della biblioteca mi hanno emozionato tanto scegliendo di leggere, oltre alla descrizione della spiaggia di Mari Ermi, un passo tratto da un capitolo a cui tengo moltissimo – quello delle storie di nonna Antonica – e dandomi la possibilità di parlare del nostro rapporto con gli anziani e di raccontare qualcosa anche sulla mia cara nonna. È stato un momento davvero toccante e sono molto grata a tutte loro per aver scelto di dare spazio a questa parte del romanzo, per averla apprezzata così tanto.
Infine, le chiacchiere a tu per tu con le persone durante il firmacopie e l’incontro con una mia cara amica hanno regalato un altro tocco di gioia a questo evento letterario che non dimenticherò facilmente.
Sono davvero, davvero felice di questa prima presentazione. Credo sia emerso un quadro completo del romanzo e, insieme, un ritratto sincero di me, che mi sono sentita libera di chiacchierare con spontaneità in questo ambiente accogliente fatto di persone entusiaste e partecipi.
È stato un pomeriggio piacevolissimo, vivace, felice. È stato un pomeriggio di sorrisi e condivisione.
Uno di quei pomeriggi che porti sempre con te. Uno di quei pomeriggi in cui torni a casa pensando che questo della scrittura è un mondo difficile, ma che le soddisfazioni che dà sono davvero immense.
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