Amo tornare nella mia Sardegna per Natale. Gli agrumeti di famiglia verdi e dorati, il fuoco nel camino, le arance e i clementini a volontà, l’albero e il presepe sempre accesi, la gustosissima cucina sarda…
Leggere e scrivere vicino al fuoco, in particolare, sono tra le mie attività preferite di sempre.
Quest’anno, poi, è stato un Natale decisamente colorato dai libri, perché ho deciso di regalarne ad ogni membro della mia famiglia.
Per mia sorella ho scelto Il maialino di Natale, recente pubblicazione di J.K. Rowling che, tra l’altro, lei ha già divorato (!) e che incuriosisce tantissimo anche me.
A mia madre, insieme al mio fidanzato e ai miei fratelli, abbiamo regalato tre romanzi capolavoro di John Steinbeck: si tratta di Furore, Uomini e topi e La valle dell’Eden – storie splendide e intramontabili, meravigliose da avere in libreria.
Libri dal sapore americano anche per mio padre e per miei fratelli: papà ha ricevuto Questa è l’America di Francesco Costa, strumento che credo possa esaudire molte curiosità, mentre ai miei fratelli ho preso un thriller di Michael Connelly ciascuno – ovviamente con il mitico Harry Bosch!
Quanto a me, sono stata più che felice di ricevere da parte dei miei genitori Dio di illusioni di Donna Tartt, un romanzo che mi chiamava da un po’ e che mi sembra perfetto per iniziare il mio 2022 di letture: ambientazione americana e cultura classica (soprattutto greca) alla base di una trama che sembra davvero intrigante!
Ho tanti desideri di lettura per l’anno in arrivo, e tra questi spicca proprio il proseguimento del mio viaggio nella letteratura americana – una passione che va avanti negli anni e che di recente ha visto aggiungersi John Steinbeck alla lista dei miei autori del cuore – e, naturalmente, quello nella letteratura italiana: in particolare, su questo fronte mi sono prefissata di dedicare un po’ di tempo alla scoperta di Grazia Deledda, una scrittrice che mi affascina moltissimo ma che non ho mai approfondito come si deve; mi chiama da un po’, e sono certa che l’amerò davvero tanto.
E ho usato questo verbo – chiamare – perché nel mio rapporto con i libri sono essenziali quelle che considero delle vere e proprie “chiamate”, da parte di scrittori o di opere particolari: ciò significa che, come sempre, nella scelta delle letture mi farò guidare dalle sensazioni del momento, dai desideri che proverò davanti alla libreria e dalle emozioni che avrò bisogno di provare.
Nel frattempo, comunque, continuo a godermi queste atmosfere natalizie e librose che scaldano il cuore.
Buone feste a tutti!
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